In un’altra dimensione spazio-tempo, in un altro universo, io e te stamattina ci siamo svegliati e ci siamo guardati con un occhio solo aperto con la faccia sul cuscino e abbiamo riso.
Tu mi hai preparato la colazione con tutte le cazzate natural-biologico che mi piacciono tanto.
Io mi sono lamentata dei rumori fatti da te in bagno ma poi sono venuta ad abbracciarti da dietro al lavandino.
Io ho passato la giornata, come i giorni precedenti, a pensare alla cenetta romantica e a lume di candela che ti avrei preparato per la serata. Permesso al lavoro per uscire prima, spesa, ricetta meridionale, un buon rosso fermo e sardo, tovaglia delle grandi occasioni e un mazzetto di fiori di campo al centro del tavolo IKEA. Discorsi importanti a cena, un futuro insieme, bambini ai quali raccontare come sono nati da un immenso amore, forse un po’ agitato, forse “originale”, sicuramente passionale.
Tu non avevi qualche trovata romantica da così tanto tempo che non riesco neanche ad inventarmi qualcosa. Forse mi aversti regalato un libro. Non so.
Penso a quei due, quella dimensione alternativa e vorrei tanto sapere dov’è. Vorrei dare un’occhiata a quella scena, vorrei proiettarla nel futuro, vorrei tanto sapere come sarebbero andate le cose se.
Se io non.
Se tu invece.
Se noi avessimo.
Oggi permettiti un quarto d’ora di cosa c’era di noi.
6.5.06
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