3.6.06

Riappropriazione (in)debita 3: luoghi

Lo spazio è semiotico, simbolico. Si può addensare una vita, o una storia, in pochi metri cubi.
Ecco perchè, insieme alle altre cose di cui sono già quasi riuscita a riappropriarmi (oggetti e canzoni), lo spazio è più difficile perchè è lo sfondo, il contenitore entro il quale si vivono e ancorano emozioni.

E poi uno spazio è lì, ineluttabile, non è che puoi chiudere un paesaggio o una casa in una scatola e nasconderla.

La mia vacanza in Sardegna è stata un disastro anche per questo motivo. Non si può essere vigliacchi con i luoghi, non si può piegarli ai propri umori, non avrei potuto rendere il cielo meno azzurro o il mare meno limpido solo perchè avrei voluto fossero grigi come la mia anima e avrei voluto che non mi ricordassero almeno 3, abbastanza romantiche, vacanze d'amore.
E la soluzione non la so.
Posso evitare tutti i ristoranti, cinema, locali, strade, paesi interi, paesaggi ben più estesi di me e del mio pur grande dolore? E' giusto che certi spazi rimangano inviolati e diventino per sempre parte del quadro ormai statico che ti rimane di ogni storia o invece è giusto forzare la mano e riprendersi anche quelli?

Certo la casa comprata insieme, vista crescere e aspettata con tanta impazienza per sei mesi, la casa dove tutto è finito ancora prima di iniziare veramente...ecco quella magari no.

Audio: Dimentica - RAF

Era una storia che viveva in bilico
Un sentimento così forte che spesso passa il limite
Dimentica quello che è stato, comunque non ritornerà
Dimentica le mie parole, se puoi perdonaci
Non sempre c'è un lieto fine
Dimentica l'amore e forse anche il dolore passerà
Dimentica il dolore e forse l'amore ti ripagherà

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