29.5.06

Singletudine

Colpa dei punti, degli antibiotici ben miscelati a antidolorifici da cavalli (gli animali), del non poter parlare o mangiare. 4 giorni a guardare puntate di Sex and the City in DVD.
Alla fine pensi che essere single non può che essere una figata, o cmq una condizione inevitabile della donna intelligente, brillante e che non scende a compromessi.
Sento germogliare in me il virus della malattia del single. Quel pensare che alla fine da soli si sta bene, che hai bisogno di pace e tranquillità dopo mesi da diluvio universale, che gli amici sono un ottimo sostituto per la voglia di condivisione, che l'uomo giusto esiste e fino al lontano momento in cui la perfezione entrerà nella tua vita l'alibi c'è, che il compromesso alla fine è moralmente scorretto, egocentricamente un tradimento e alla fine cmq non sufficiente.

Antidoti? Domani guardo Ghost, anzi no per carità, facciamo Titanic...nemmeno quello...significherà qualcosa il fatto che non mi viene in mente un film con una storia romantica e a lieto fine? Ah, ecco sì, quella gran culo di Cenerentola (e scusate la citazione).

3 commenti:

gicappa ha detto...

lamia modesta opinione: le favole (come quella di pretty giulia) alla fine sono démodé. e la relazione perfetta è una bugia, un'omissione dei fatti a valle del "e vissero...".
ecco perché la vita è compromesso. ed il compromesso discarica. perché nessuno sogna di essere un principe azzurro pendolare o una cenerentola che lava i piatti dopo sposata.

Anna ha detto...

già....
il problema è anche forse che poi il comèpromesso non è mai bilanciato esattamente e alla fine nei momenti peggiori ti trovi a rinfacciarti tutto e a dire cose orrende...
La cosa peggiore della malattia del single è quel muro che scopri senza accorgetene quasi, quel fine cinismo che sviluppi inconsciamente, è l'ingenuità che se ne va per sempre, il prezzo da pagare per abbandondare una storia che in realtà con tanti sforzi e sacrifici avrebbe potuto continuare. Quanti alibi...

gicappa ha detto...

gli alibi (in assoluto e non in merito alle sole faccende erotiche) sono il mio pane!
Ti consiglio "Cavie" di Palahniuk (sempre che tu non lo abbia già letto) che parla soprattutto di tutti gli alibi che ci costruiamo per smettere di agire e perdare un senso alle nostre inazioni.

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