26.7.08

Stessa casa, stesso mare, me diversa

Questa non è una vacanza facile.

Cerco di rilassarmi tra le ombre di altre me in questa casa in altre situazioni emotive/sentimentali/depressive e i fantasmi di chi ha dormito in questo letto con me negli ultimi 10 anni. Ovunque io mi giro ci sono TuttoEgo che mi fotografa su una spiaggia, il Samaratese che gioca a pallone coi ragazzini, il Dolcissimo che mangia seadas con me nel baretto di S. Teresa, il Genovese che mi guarda stupito fare yoga in costume davanti a tutti.

Cerco di tenere a bada il pensiero che il mio fidanzato sia troppo più bello di me, troppo più giovane, con la pelle perfetta, denti perfetti, sguardo diabolicamente accattivante, troppo da pubblicità per una come me che tendenzialmente piace, ma nella sua non perfezione e in contesti non da pura esteriorità come una spiaggia o una passeggiata tra le bancarelle.

Cerco di non leggere le e-mail del lavoro ma lo faccio, cerco di scorrerle con umore neutrale ma mi è impossibile. Sensi di colpa: ho capito perchè danno i premi, così poi ti senti in dovere di continuare, anche dopo, con la forza e la determinazione che hai impiegato per raggiungerli. Ansia: se l'ultima arrivata fosse in grado di sostituirmi senza problemi? Confusione: siamo a tre anni e mezzo lì, ancora questi due grossi progetti in ballo e poi via.

Non penso alla mia casa, anche se ho comprato un nuovo portachiavi. Mi sono convinta che tutte le sfighe accadute siano colpe di quella casetta di cuoio che usavo per le chiavi della casa mia e di TuttoEgo. Lo butterò, anche se mi piaceva davvero tanto.

Cerco di trovare spazi di pensiero miei ma non è facile in una vacanza di 15gg a due, dopo almeno 3 anni di meditative e riflessive permanenze solitarie tra questi panorami di rocce rosse. In certi momenti va tutto bene e penso che durerà per sempre, in certi altri sento chiaramente la fine, la non-appartenenza reciproca nonostante la nostra grandissima intesa mentale e fisica.

Parole: Proverbio sardo
A prangher e a rier, toccada a die a die.


PS: ho letto "Mille splendidi soli". Ho pianto e mi sono tanto arrabbiata. Consiglio a tutti.

14.7.08

Saggezza Estetica

Passare quasi quattro ore di sabato mattina dall'estetista è uno spasso. Dalla mia poi. Bella donna, 41enne, ha fondato centro estetico che usa solo prodotti e terapie naturali, tutto è a colori tenui, Nora Jones in sottofondo, mug di tisana disintossicante sempre pronta. Quando ho pagato quel botto di soldi ho pensato che la seduta di psicoterapia femminile a tre (io, lei e l'altra ragazza) valeva comunque la cifrona.
Il Verbo della DonnaEstetica si può riassumere come segue:

1. La razza maschile è inferiore in quanto mossa da motivazioni di basso livello, ancestrali e materialiste. Le donne invece sono essere superiori perchè le loro motivazioni sono più alte e convergono sull'amare incondizionatamente.

2. Quando una donna di mezza età viene lasciata da un uomo che ne trova una più giovane bisogna provare compassione per questo poveretto. C'è da dire anche che la povera 50enne non troverà nessuna alternativa al pur mezzo uomo che la lascia nell'illusione di tornare giovane stando con una dell'età di sua figlia. Bisogna però iniziare a divulgare l'idea che come gli uomini con le rughe hanno fascino, così anche le donne.

3. Le donne devono essere autonome e solidali. Solo così saranno così forti e indipendenti, abbastanza per provare quel sentimento alto di compassione e comprensione per gli uomini e per le loro bassezze.

4. Il mio fidanzato mi immagina col pancione solo perchè io lo rendo insicuro e lui ha bisogno di sentirmi sua e il modo più definitivo di farlo è fare un bambino con me.

5. E' inutile che io mi preoccupi del fatto che avere un fidanzato di sei anni più giovane significhi che mi tradirà più facilmente con una più giovane perchè...tanto succederebbe anche con uno più vecchio di me! Che pensiero liberatorio...

Il tutto molto Sex and the City. Cose semplici che fanno bene al cuore :)

13.7.08

Stranger in this town

Scopro oggi da mio zio di Genova, intervenuto al battesimo di famiglia + altro neonato appena arrivato, che mia sorella ha finito gli esami.

Due settimane fa ho scoperto che mio padre era stato all'ospedale perchè gli è venuto il fuoco di Sant'Antonio. Ho trovato le carte del pronto soccorso.

Sono un'estranea, alla mia famiglia, per chi mi ama, per me stessa.

Magari un giorno scoprirò una prova, di qualche tipo, da qualche parte, che mi dirà qualcosa su di me che da sola non arrivo a sapere.

Parole: Subsonica - Preso Blu
Ma quanta arroganza si spreca,
per quali mediocri orizzonti,
il senso di vaga impotenza,
di un giorno di pioggia,
al gusto di pioggia,
In quali silenzi riecheggia
la rabbia delle tue certezze,
perché non ci provi ad arrenderti
a un giorno di pioggia,
al gusto di pioggia,
in anni di pioggia

PS adolescenziale: Non ho neanche mai dato ai miei genitori l'idea della persona che sono davvero. Faccio persino fatica a sorridere e essere naturale con altre persone se i miei sono nelle vicinanze.

11.7.08

Chepppalle

Voglio un capo dal quale imparare qualcosa. Stimoli. Un esempio davanti agli occhi.
E' fattibile?
In passato mi è successo....però erano donne.
Vorrà dire qualcosa?

6 KM di corsa sul tappeto, il menisco mediale sinistro a quel paese ma l'incazzatura perchè -io faccio le cose "troppo bene" secondo lui e poi scopro che lui fa copia/incolla di quanto fatto da me spacciandolo per roba sua- non mi è ancora passata.

10.7.08

Nostalgia canaglia

L'altro giorno una mail al mio indirizzo che iniziava con: "cari Anna e F. (TuttoEgo)".
Ieri sul Corriere della Sera la foto della stanza dell'albergo dove sono stata con lui a Marostica. La stanza spiccicata!

Spero che queste cose succedano anche a lui. Ma, conoscendolo, non le percepirà neanche.

PS: giorni di tumulto anche se il Maestrale è ancora lontano.

Vite vissute

LinkedIn e Facebook, ancora.
La curiosità di vedere che fine hanno fatto facce e nomi ricordati a fatica che hanno fatto parte della vita di una me molto più giovane.
Andare a raccattare voluttuosamente nomi di gente incrociata una volta in vacanza o in un locale in epoche senza cellulari e senza e-mail sperando di ritrovarla online più bella, più interessante e magari single.
L'invidia di chi appare felice e molto relazionale.
La nostalgia per fasi/momenti/attimi intensi che hanno ancora quel sapore dolce e aspro della lontananza.
'Sti social network mi spaccano.

PS: sei anni dalla mia laurea. Sei.

Parole: Subsonica - Nei nostri luoghi (meno 1 sett al concerto)

Dammi un po’ di te
La parte più dolce
Prendi un po’ di me
Respira più forte.

Facevamo un gioco da grandi noi.
Giocavamo a prendere il vento e poi.

Forse non lo sai che quei giorni non tornano più
Tornerà a cercarti ancora lì
Mentre insegui sogni che oggi non bastano più
Nei nostri luoghi e nei ricordi.

9.7.08

Chiamalacomevuoi-PATIA2

La DonnaElfo mi ha trattata (non so se dire toccata, manipolata, curata, amata) di nuovo. Alla fine di questa seduta mi ha detto: Tu chiedi violenza ma è l'amore che ti può curare.
PS: la prima volta le avevo detto che con me doveva andarci pesante perchè ne ho già provate un tot di queste terapie.

Mi ha detto anche che mi porto dietro un sacco di cose che non mi servono più. Basta.
Alleggerire, togliere, tagliare, buttare. E' che bisogna sapere cosa, mica che presa dalla foga io butti nel cesso robe a caso (tipico di me in preda al raptus "devo svoltare la mia vita").
PS: concerto SubsOniCo con amica, inedito. Forse qualcosa del mio concetto di coppia inizia a cambiare.

8.7.08

Non sono immaginaria

Stamattina ero felice.
Poi attacchi di ansia. Eppure niente caffè, nessuna notizia emotivamente impattanti, nessuna avvisaglia.

Mi chiedo perché il mio cervello e il mio corpo reagiscano in questo modo a non so nemmeno cosa. Come se anche l’euforia senza motivo rappresentasse una qualche forma di squilibrio rispetto all’omeostasi, una minaccia al rassicurante piattume, pertanto qualcosa che deve scatenare allerta e metabolismi difensivi.

La mia mente è veramente subdola e riesce a covare, nascondere, reagire e tramare alle mie spalle senza che io nemmeno me ne accorga, merda.

6.7.08

Easy like sunday morning

Vorrei che la domenica mattina durasse un po' di più.
Mi piace quella sensazione di cose in casa da sistemare e da pulire ma con tutta calma, tanto l'orizzonte è un pranzo con poca fame causa colazione ritardata.
Mi piace tanto pensare la domenica mattina. Mi piace la sensazione di poterlo fare come in una parentesi della vita, libera da paletti, doveri, orari.
Mi piacerebbe una domenica mattina nella mia casa. Sola, almeno all'inizio: la luce che entra dai lucernai, il colore caldo delle travi a vista che intiepidisce lo sguardo appiccicato del risveglio, alzarsi e pensare di essere adulta e indipendente mentalmente, emotivamente e concretamente. Ce ne vorrà ancora.

Però tra due domenica mi sveglierò in un'altra "casa mia", in Sardegna, col rumore del Maestrale tra le rocce e la parte più selvatica di me in tumulto.
Parole: proverbio sardo

A quie non dolet, non friet.

5.7.08

Sun Today

Oggi c'è il sole.
Iniziano i saldi.
Ieri OcchiettiFurbi si è messo in giacca e cravatta per andare a farsi sentire in mia vece dagli imbecilli che hanno costruito la mia casa.
Sono arrivati due nipotini nuovi in due settimane.
Ho smesso quei fiori di Bach che mi hanno emotivamente distaccato da tutto per 10 giorni: frustrazione-gelosia-attaccamento ma anche amore-vogliadisesso-coinvolgimento.
Mia madre mi parla.

Certe volte questo basta (ma per la maggior parte del tempo no).

1.7.08

Albe meccaniche (meno male)

La routine rassicura.
Il tornare al lavoro ieri dopo un weekend di sbandamento mi ancora di nuovo alla realtà.

L'abitudine è un'arma a doppio taglio. Da un lato anestetizza e acceca, dall'altro ti permette di risparmiare tempo ed energie che altrimenti sarebbero sprecate nel chiedersi ogni giorno cosa sarà di noi, se abbiamo fatto le scelte giuste, se ogni azione della nostra vita abbia un senso oppure no.
Il pilota automatico fa comodo, anche se forse ti fa disimparare a volare.

Parole: Subsonica - Albe meccaniche
Nell'amara litania delle solite cose ci si può morire sai
Nel conforto eutanasia delle solite cose ci si può finire...
Nell'amara litania delle solite cose ci si può morire sai
Nel conforto eutansia delle solite cose ci si può finire...

Ho infilato il cappio alle mie notti più lugubri
Ma ho visto negli specchi evaporare le immagini
E diventare vecchio ciò che un tempo era giovane

E ciò che può capitarti
Quando rimani a guardarti
Allineare i risvegli dentro albe meccaniche

Nell'amara litania delle solite cose ci si può morire
Nel conforto eutanasia delle solite cose ci si può finire
Nell'amara litania delle solite cose ci si può morire sai
Nel confotrto eutanasia delle solite coseci si può finire
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