28.2.06

L'età dell'innocenza, perduta

A volte sento un dolore troppo grande, talmente schiacciante che mi sembra che mi debba uscire da tutte le parti. Io sono tutto sommato piccolina e ho come la sensazione che quella sofferenza sia semplicemente impossibile da tenere tutta lì dentro.

Che poi tutto questo dolore ti cambia.
Io ho la precisa netta sensazione di aver perso la mia innocenza. I bambini fanno oh, e quelle cose lì.
Non ci credo più. TuttoEgo ha distrutto la mia convinzione che tutto si possa aggiustare quando c'è l'amore e la volontà di farlo. Che poi è stupido perchè non è la convinzione ad essere sbagliata se era lui in difetto, se non di amore certamente di volontà di amarsi.
L'entusiasmo, il buttarsi in decisioni importanti pensando che visto che ci si tiene per mano non si cadrà, il "per sempre", sebbene non proclamato, certamente meditato: tutto questo non ci sarà più. E' inutile raccontarsela con la storia delle piantine che si erano seccato e non crescevan più e senti adesso come piove...
La felicità sarà a tratti, e l'innocenza che adesso a pensarci bene mi sembra coincidere con l'ingenuità, scomparsa.
Devo rileggere il Piccolo Principe, aiuterà?

27.2.06

Post-it

Pensieri che scorrono alla velocità del cuore.
Ho un sacco di cose ancora da vomitare, da affrontare, da imparare.
Spesso vorrei prendere un pensiero e scolpirlo da qualche parte, forse è il motivo principale per il quale ho aperto il blog. Però ho sempre l'impressione di fare pensieri illuminanti, di venire a sapere delle cose da me su di me e sul mio recente passato che sono utili ma purtroppo rimane tutto appiccicato lì, come appeso nella mia testa con un pezzo di scotch usato troppe volte.
Com'è che uno riesce a fare propri certi comportamenti, certe idee senza farseli scivolare addosso?
Esperienza, forse. Batoste, probabile ma spiacevole. Felicità? Non so.
Un altro pensiero di ieri è che l'equilibrio mi dia l'idea di staticità mentre questo disordine è una tensione, comunque dinamico.
Quand'ero tanto felice non pensavo, sentivo e basta.

Audio : Subsonica - Il cielo su Torino
Per il mio tempo che nei tuoi occhi è imprigionato, per l'innocenza che cade sempre a e solo a lato

Roots

Weekend al gusto di libertà. Erano mesi e mesi.
Non capisco però come questo conviva con la storia delle radici.
Nel senso: ho riscoperto di appartenere (anche) a Torino e ho ritrovato pezzi di me nelle persone con cui ho vissuto gli ultimi 3 giorni. Sarà che ho bisogno di indizi su di me e se questi possono arrivare fedelmente solo dai riflessi che altri mi restituiscono, va bene anche così, per ora.

Odio il fatto di aver bisogno di qualcuno che mi dica che non ero io la persona che viveva quella storia pur mantenendo una facciata di felicità.
Odio sentirmi dire che mi ero snaturata.
Odio il fatto che qualcuno mi dica che ho bisogno di stare con una persona che mi permetta di essere me stessa quasi senza compromessi e che mi assicuri che essere madre o moglie non significa prendere i propri bisogni e le proprie aspirazioni e buttarle nel cesso.

Ma adoro il fatto che ci siano persone importanti che mi vogliono bene e che sanno tirarmi le orecchie, prendermi in giro, ricordarmi chi sono.
Poi penso di aver restituito un po' delle cose belle che ho ricevuto impedendo ad una cara amica sposata con bimbo in preda alla solita crisi alla Muccino (piattume del conforto-eutanasia delle solite cose) di fare una gran boiata.

PS: Ho deciso che tutte le sere voglio fare il mio bilancio karmico e, se sono in debito, lo terrò presente per il giorno seguente

24.2.06

Frasi sFatte - reprise

come non menzionare altre due chicche:
1. "si vede che doveva andare così"...filosofica...non so mai come ribattere perchè bisognerebbe tirare in mezzo destino, coincidenze, libero arbitrio, ecc. Troppo impegnativo, preferisco rispondere con un sorriso di circostanza.

2. "si vede che non ti merita" e anche su questa si potrebbero aprire cento parentesi. C'è ancora gente che pensa che esista la meritocrazia...non c'è nel lavoro, nella storia, in politica, da nessuna parte, figuriamoci in un ambito così imprevedibile come quello delle relazioni sentimentali.
E poi non funziona, ci ho già provato mille volte a ripetermelo ma non ci credo...sarà la scarsa autostima, sarà che non credo sia finita per questioni di merito ma, anzi, di competizione.

E continuo a leggere Baricco, Questa Storia, e non mi conforta pensare che solo un paio di anni fa non mi ci sarei trovata mentre ora sì, colgo i riferimenti all'età, alla storia delle relazioni, alla saggezza che alla fine in qualche modo ti arriva addosso e ti fa ripensare al passato, anche se recente, con un sorriso quasi di compassione.

Esterno: Grigio pioggia smog, alberi stanchi e spelacchiati

22.2.06

Frasi sFatte

Classifica delle frasi più ricevute:

1. grandissimo successo per "meglio adesso che dopo", con varianti "pensa se avevi figli", "pensa se avevate comprato casa insieme"...ops, gaffe.

2. "e con la casa?" seguita subito da "beh mica si può stare insieme per una casa" (neanche se è bellissima ed è venuta esattamente come l'avevi sognata? neanche se è l'unico frutto tangibile della volontà che c'era di stare insieme? l'unico progetto almeno semi-realizzato?)

3. "ora devi andare avanti"...seee e avanti dove? contro il muro al massimo

4. "guai a te se me ne porti in casa un altro", la grandissima empatia di mia madre

5. saggezza calabrese della vicina di casa: "eh ma una donna da sola non può fare tutti i lavori, l'uomo serve!". Geniale!

Definizioni

Forse sbagliavo a pensare di stare divorziando, forse sarebbe meglio se mi convincessi di essere diventata vedova (non che gli auguri niente di male eh).

Sì, direi che si addice di più al carattere definitivo della situazione. Almeno per come la vede lui. E io come la vedo? Mah.

Vado dalla Psicodonna.

21.2.06

Strade

Io lo so perfettamente come arrivare lì, conosco così bene quella strada che mi porta dritta filata all'amore che c'è ancora e a quel dolore pungente che lo accompagna.
Eppure mi dico solo questa volta, solo quella foto, in fondo non è che posso non acoltare quella canzone per il resto della mia vita...e poi la tragedia greca. Ogni volta.
Ma è così dolce naufragare in quel mare, anche se alla fine mi ustiono a meduse, luccicanti e stronze. Stupida.

Libri: Questa Storia - Baricco
Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare quello per cui è nata. Allora, lì, è felice.

Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi non sei nè triste nè felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda.
Semplicemente è lontana.

20.2.06

Questo dolore è necessario per capire

Oggi fa male, malissimo.
E' che più ci penso e meno riesco a cogliere i diversi bivi che abbiamo preso fino a diventare due persone orribili insieme.
E come faccio a dire a TuttoEgo che voglio che ci vediamo e proviamo a passare del tempo insieme quando è così vero che solo restando lontani ciascuno sta ricominciando ad essere una persona normale, quindi migliore ?
E' forse questo il criterio con cui giudicare una relazione? Se stando con il tuo fidanzato diventi una persona più ricca, più bella, più stimolata e stimolante oppure ti abbruttisci diventando un mucchietto di paranoie/ansie/frustrazioni?

Audio: Cose difficili - Casino Royale
Questo e' il momento in cui finisce il gioco, Questo e' il momento in cui ci lasceremo andare. E' come fare un salto sopra il vuoto delle cose che non sento piu'.
Sono sul fondo e scavo ancora , sono giu'.

18.2.06

Quello che non c'è

C'è necessariamente una fase di analisi di quello che è successo. Se poi ci si mette anche una PsicoDonna nella faccenda, proprio non si può chiudere niente senza aver sminuzzato, ingrandito, esaminato ogni singolo dettaglio.

Una delle cose che mi pare di aver colto da questo periodo è che è facile vedere quello che c'è. Liti, urla, dormite schiena contro schiena ai lati opposti del letto, crollo dell'attività sessuale, ecc. Sono cose evidenti, palesi, ingombranti. E su quello si discute, ci si dovrebbe confrontare, ecc.

Quello che mi inquieta è quello che non c'era. Ero talmente dentro tutto, la situazione, la psicologia di TuttoEgo, i meccanismi di copioni ritriti che, semplicemente, non vedevo tutto quello che mancava.
Succede nei rapporti, ma succede nel lavoro, figuriamoci sui media. La fregatura di solito sta lì, proprio nelle cose che non si vedono e di cui non si parla e, siccome non le vedi, te ne dimentichi.
Come di arriva a individuare quello che non c'è? Se non c'è non è che si possano avere dei grandi segnali in merito. Forse solo il silenzio aiuta. Quando metti a tacere, metti un attimo da parte il rumore di tutto quello che c'è (che è solitamente troppo) forse allora inizi a percepire una sensazione di vuoto che potrebbe essere illuminante. Ma tanto non gli dai retta.

Audio: Quello che non c'è - Afterhours.
La chiave dela felicità è la disobbedienza in sè a quello che non c'è.

17.2.06

Riti di Sfidanzamento 1

In rigoroso ordine di crescente acquisto di lucidità e distanza dal fatto.
Se finisce bene:

1. Rimozione della suoneria personalizzata onde evitare infarti nel comunque improbabile caso lui chiamasse

2. Eliminazione della regola di Outlook in ufficio che mette le sue mail in una cartella privata, e conseguente cancellazione di tale cartella

3. Formulazione mentale della versione ufficiale da fornire a tutte le persone che ti incontrano e fanno la classica: "E F. come sta?". Obiettivo: rassicurare l'interlocutore imbarazzato e non sbilanciarsi nella distribuzione delle colpe

4. Formattazione del pc. Quando rimetti su i dati ti accorgi di quanto spazio aveva TuttoEgo nella tua vita e nel tuo hard disk. E vabbè, più spazio per i miei mp3.

5. Firma dal notaio per divisione/vendita/cessione gratuita della casa - solo nel caso in cui sei stata così furba da comprarci una casa senza nessuna motivazione plausibile

16.2.06

Notte di Torino

Notte di Torino

End begin end..begin?

Sto divorziando. Non che io mi sia sposata, eh, però così mi sembra.
La divisione di tutto, dai cuscini agli spazzolini, dai ricordi più belli ai sogni insieme. Alla fine di tutto questo a ciascuno rimarrà un pezzo di quello che c'era. E forse è necessario buttarsi a capofitto in questo arraffa-tutto per cercare di portarsi a casa (che è tornata ad essere casa dei tuoi) qualcosa di buono, o per lo meno utile per il prossimo. Che già solo la parola "prossimo" mi sembra così sbilanciata verso il futuro che mi viene il mal di stomaco.
Tant'è. Così.
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