31.3.10

Le fasi della fine

La fase terminale di una storia ha un decorso così tipico che conosco, peraltro, così bene.

La prima fase prevede grandi discorsi, tentativi più o meno razionali, più o meno sensati di capire, di risolvere, di sentire se c'è spazio.

Nella seconda fase si fa strada per la prima volta il pensiero che forse sia giusto così, che finisca, che ciascuno prenda la sua strada.

La terza fase è la rielaborazione a due di quel concetto.

Nella quarta invece ognuno si smazza i cazzi suoi per uscirne con meno danni possibile.

Ieri sono entrata nella fase 2. Parlo per me perchè tanto lui non esiste. Per lui quando andava bene, andava bene. Quando ci sono problemi...eh beh sì, "le cose vanno male".

E' riuscito a lasciarmi sola anche in questo.

25.3.10

Confronto a 2

Non bene. Ho fatto tipo 40 minuti di monologo cuore in mano.

Cose positive:
_lui ha ascoltato in silenzio
_io sono riuscita a dire tutto e nei modi più spirituali possibili
_lui piangeva

Cose negative:
_lui piangeva
_io piangevo
_ho la sensazione che fosse l’ultimo tentativo

Mi sento disperatamente sola.
Sola tra noi due.
Sola perchè tutte le donne, sposate e con figli, mi dicono che devo solo aspettare.
Sola perchè ho 33 anni quasi e mi trovo a un bivio con i miei sogni in mano senza sapere dove metterli.

24.3.10

Fairytale going bad

E' dura. Più che oggi so che lo sarà a medio termine.
Quando due bisogni, o meglio un bisogno e un non-bisogno, continuano a confrontarsi qualcosa a un certo punto deve accadere.
Non posso continuare a ignorarmi per non fargli sentire la distanza tra le nostre posizioni. "Io ho paura" spesso significa "Io non voglio e ho paura di ammetterlo", diciamocelo.
Mi sento intrappolata nel silenzio. Se parlo con lui arriviamo ai discorsi da non-ritorno. Se non ci parlo sto male e mi sarà insopportabile il tempo passato insieme divorandomi col pensiero di dover prendere una decisione finale.
E non sono mai stata brava a nascondere niente, figuriamoci movimenti di coscienza come questi.

22.3.10

Bilancio

Primavera. Lunedì. Piove.
Se non fosse che questo weekend il mio cervello ha ricevuto una serie di stimoli al nuovo producendo immagini ben dettagliate del mio prezioso piano B, il resto sarebbe abbastanza da buttare.
E pensare che il resto è stato un totale di 3 ore in casa su 2 giorni, sola col convivente. La discussione è finita male, proprio male, inutile cercare di ridimensionare.
Senza scuse, senza gesti riconciliatori, senza un abbraccio di nascosto nel letto, senza un cenno di saluto prima di ricominciare la routine di lontananza della settimana.
Restano l'eco e la violenza dell'ultima frase pronunciata da lui, rimbombano nella mia testa e sulla mia pelle, senza respiro.

16.3.10

Inconscio significante

Premesse:
i sogni rappresentano ed esorcizzano la realtà
le paure hanno un preciso significato evolutivo
la primavera increspa il mio inconscio già tendenzialmente agitato


Ho sognato che io e il Convivente avevamo avuto un bambino. Però lui dava una festa mentre io cercavo ancora di capire come si teneva in braccio. Visto che lui non dava nè a me nè al bambino nessuna attenzione alla fine il bambino scompariva e io ero disperata.

C'entra il fatto che io mi senta sola e che inizi a essere davvero stanca di questa vita insieme a metà?
Necessito segnali di incoraggiamento. In fretta. Perchè tutto questo aspettare che lui cresca, che lui decida, che lui dia al via, mi sta facendo andare fuori di testa.

9.3.10

What's on here

Oggi dopo tanto tempo ho sentito di nuovo il bisogno di scrivere qui. Fa tutto parte di un percorso del cuore, il quale sta cercando di riconnettersi all'anima persa di vista negli ultimi 8 deliranti mesi.

Un pezzettino alla volta, un pensiero dopo l'altro, mi sono sforzata di ripensare alla me stessa di 1 anno fa per provare a capire cosa mi spiace aver perso e di cosa invece mi sono liberata.

Bilanci a parte, la DonnaElfo oggi mi ha come al solito illuminata con una frase che, in quanto giusta e al momento giusto, ha fatto risuonare qualcosa in me: smetti di pensare a cosa devi fare della tua vita e cerca di capire chi sei. E' il tuo "essere" che deve guidare le tue scelte, e le scelte saranno giuste.
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