30.12.08

Pensieri post-natale

1. I bambini
Ricevono e scartano decine di regali. La nipotina di 4 anni ne apre uno, neanche lo guarda e urla: un altro! Mi chiedo che senso diano a tutto quello che ricevono.
Mi spiace fare sempre la nostalgica che guarda indietro e pensa che si stava meglio quando si aveva meno, però veramente credo prima ci fosse più equilibrio e più soddisfazione.
A Natale mia madre e i suoi 5 fratelli riceveva dei mandarini come regalo. Alla Befana dolci fatti in casa.

2. Traumi
Alla Vigilia di Natale i miei nervi saltano, tutti gli anni. Si avviluppano in un vortice di non-mi-sento-natalizia-allora-sensi-di-colpa-allora-litigo-faccio-pace-e-solo-allora-sembra-davvero-Natale. Complesso sado-masochista, afferma la Naturopata (certo, forse lei non ha i titoli accademici per lanciarsi in questo genere di sentenze ma ne ha cmq tutte le ragioni).

3. Convivere durante le feste
La mia casa cade letteralmente a pezzi. Praticamente al suo interno non ci sono mobili, tutto quello che ci continuiamo a portare tutti i giorni sta ammucchiato negli angoli. Eppure io sono serena, oserei dire felice!
La volta precedente avevo una casa perfetta e una convivenza disastrosa. Direi che la situazione attuale ne rappresenta il meraviglioso opposto, come in una precisa legge del contrappasso.

4. Temporary-friend
La mia vita e il mio profilo su FB sono pieni di amicizie interrotte. Ho conosciuto tante persone, ho vissuto in posti diversi, entrata anche in contatto molto ravvicinato con tante persone. Eppure le ho perse quasi tutte.
Sono pigra, e non tengo molto vivi i contatti. Sono cambiata molto, però credo come quasi tutti. Oppure, opzione più probabile, ho sempre quella sensazione che chiuso un ciclo, un episodio di vita, un momento rimanga poco o niente da dirsi.
Sbaglio, mamma quanto.

23.12.08

Auguri contropelo

Natale, di già.
Quest'anno è diverso, almeno per me, anche se poi è ogni anno diverso, anche se sempre uguale, per tutti.

La crisi, mannaggia. Vera, niente da dire. Però forse dovremmo pensare che il nostro concetto di "sacrificio" è un po' diverso da quello dei nostri nonni. Per loro significava che senza il piatto in tavola restava vuoto, per noi che non possiamo comprarci l'i-phone o cambiare la macchina ogni 3 anni? Chiedo, eh.

Sprechiamo risorse di ogni tipo, cibo, acqua, aria, terra, energia, spirito, ogni secondo, per mantenere uno stile di esistenza che è oltre ogni decenza e ogni reale necessità. Il risultato è comunque che la gente non sta bene, cerca risposte, necessita di equilibri. La gente si iscrive massicciamente a corsi di yoga, paga fior di soldi in psicoterapie, e le due cose da un certo punto di vista sono uguali perchè assolvono alla stessa funzione: dare risposte che nessuno ha idea di dove cercare.

Scadrò nel banale ma questo Natale DEVE avere un colore diverso, connotati più sobri, un approccio più rispettoso nei confronti di tutto il dolore e la sofferenza umana e della natura nei quali siamo immersi. Che la crisi ci insegni almeno ad iniziare a pensare di comprare meno, sprecare meno, esagerare meno, mangiare meno, offendere meno, desiderare superficialmente meno.
La soluzione per stare meglio non è aggiungere pensieri/strategie/oggetti/ecc. La natura e la nostra anima contengono il seme e la potenzialità di tutto quello che ci serve.
La via è togliere, sempre che si sia consapevoli di cosa bisogna togliere. E forse, se l'avremo capito, alla fine della Crisi ci sentiremo più poveri ma anche molto più leggeri.

Buon sobrio, sereno, consapevole e rispettoso Natale.

22.12.08

Dilemma della sera

A casa dei miei, lui lontano da qui, io con una valigia in macchina e una a casa mia, il mio pc da una parte, i miei libri dall'altra. Ho pezzi di me sparsi qua e là e la sensazione di essere come...distribuita...persa...disunita.
E la domanda è: dove dormo? qual è il mio letto? dove mi sento a casa?
E la risposta è: da nessuna parte, al momento.
Soprattutto se non c'è lui a calamitare e riunire tutti i pezzi di me al suo fianco.

18.12.08

Io Amo Rob Brezsny, indipendentemente dal mio segno

Dopo aver meditato a lungo su come dare una sferzata d'energia alla tua vita amorosa, ho deciso di sottoporti questo brano del libro di John Welwood Perfect love, imperfect relationships. "In cuor loro tutti conoscono l'amore perfetto, perché il cuore umano è un canale attraverso cui l'amore assoluto si riversa nel mondo. Ma i rapporti umani sono un'espressione imperfetta di quell'amore. Questo crea un doloroso divario tra l'amore perfetto del nostro cuore e il modo imperfetto e incompleto in cui lo esprimiamo nei nostri rapporti. Se siamo convinti che l'amore umano debba essere quello che non è (cioè assolutamente incondizionato), rimaniamo delusi e finiamo per diffidare dell'amore. Proviamo rancore verso gli altri perché non ci amano nel modo giusto o verso noi stessi perché pensiamo di non meritare l'amore. Tutto questo crea una ferita universale: la sensazione di non essere amati per quello che siamo".

www.internazionale.it/oroscopo

15.12.08

Conviventi (anche noi)

Convivo. Conviviamo.

Ripeto queste parole a me stessa da qualche giorno e cerco di sentire che gusto hanno per me che sono al secondo assaggio. Dolce e abbastanza inedito, direi.
Niente a che vedere con la prima, e questo è bene e anche male allo stesso tempo.
Certo, di ingenuità sull'argomento non ce n'è più traccia. D'altro canto stavolta c'è tanta consapevolezza, che a volte sembra solo un contentino, scarto di elaborazione di un fallimento, danno collaterale, ma che ora so apprezzare (niente alibi per il cinismo però).

Ovvio che cambia tutto. Mica come le ultime tre settimane passate a spostarsi tra 3 case diverse a prendere pacchi di vestiti, biscotti e tisane al microonde, cavoli ho lasciato il portatile a casa tua, e abbiamo solo un paio di lenzuola, e mangiamo al Mac (dopo una lezione di yoga) perchè essendo la cucina ancora smontata in garage l'unica alternativa è il cibo industrial-borghese di provincia.

Lui però l'ha capito che stavo provando a fare la furba. Parliamo al plurale però un solo mazzo di chiavi e sempre nella mia borsa. Salvare le apparenze ed evitare di usare certi paroloni, che tanto precari ci sentiamo comunque, che conviviamo davvero o che giochiamo a farlo, come i bambini che attraverso il gioco esorcizzano le situazioni da adulti.

Ha chiesto chiarezza, e io ho capito che andava fatto un saltino al di là della paura che mi fanno certi vocaboli, per vedere che, tanto, ne stavamo già comunque vivendo il significato.

8.12.08

That's Ammorre

Avevo:
la camicia da notte felpata con pupazzi, sotto pantaloni di pigiamone felpato uguale
capelli spiaccicati
crosticine negli occhi gonfi di un giorno intero di pianti (quello prima)
alito e odore generale di una che è stata 13 ore sdraiata tra divano e letto sotto sintetiche, elettrostatiche e sudorifere copertine Ikea

Mi ha guardato negli occhi e con quel suo sguardo dolce e furbetto mi ha detto:
ti amo.
QUESTO è amore. E io sono pazza di lui.

6.12.08

Intrascurabili segno del destino e della mediocrità umana

Andiamo a dormire, ci svegliamo a mattinata inoltrata, facciamo l'amore, ci alziamo per fare colazione, tè verde e pan di stelle coccole.
Qualcosa cade dall'alto, pezzetti di intonaco bianco. Alziamo lo sguardo e il quadretto di normale vita di coppia da sabato mattina svanisce in un secondo.
Un pezzo di contro-soffitto, lungo 6 metri almeno, sta per staccarsi e crollarci in testa.

Io non credo di chiedere moltissimo. Ho comprato un anno fa una casa, una normalissima casa, l'ho pagata e continuo a pagarla, ho continuato ad aspettarci di vivere con ansia e trepidazione, col solletichino alla pancia del "torno a vivere da sola...anzi forse vado a convivere", l'ho immaginata finita mille volte, ho comprato oggetti per renderla simile a me.
Eppure la realtà continua a distruggere la mia immaginazione, la massacra, anche quando lei alza la testa e prova, poveretta, a fare ancora uno sforzo: tutto si sistemerà, tutto andrà bene, loro si prenderanno le responsabilità e aggiusteranno ogni cosa, guarda che bella luce che c'è dai.
Invece un cazzo. Anzi meno di un cazzo.

Adesso però sono davvero Davvero Incazzata.
Un anno con le mie cose impacchettate in scatole di cartone ammucchiate e con una cucina smontata in garage.
Un anno che attendo di ri-iniziare la mia vita adulta.
Un anno che i miei si aspettano che io vada via da un momento all'altro e stanno col fiato sospeso in attesa di capire come sarà la mia terza uscita di casa.
Un anno di vita di trasnizione verso un cambiamento che continua a non arrivare e a non sbloccare tutto il resto.
Almeno sei mesi che mi chiedo come sarà la mia seconda convivenza.

E tutto questo non mi autorizza a chiedere danni morali??

3.12.08

Soul sizing

La mia anima è elastica.
Ci sono giorni in cui è grande, enorme, ingloba persone e mi fa percepire persino gli oggetti.
Altre volte si rimpicciolisce, si infeltrisce, si stringe ed esclude tutto.
Ultimamente la seconda che ho detto. Tocca fare dello stretching emotivo.

2.12.08

Cicli

Da pieno a vuoto.
Dalla corsa in accelerazione alla frenata.
Dal surriscaldamento al raffreddamento.
Da un obiettivo nitido da raggiungere a tutti i costi ad uno spazio ampio e vuoto davanti a me.
Da energie canalizzate ad inerzia vaga.

Vivacchio, provo a raccogliere le forze, cerco di riempirmi di qualcosa d'altro ma faccio un po' fatica, stallo. Cerco di ripetermi che la natura e la vita funzionano a cicli e cerco di non farci troppo caso anche se qualcosa in me inizia a pensare che sia davvero ora di iniziare un ciclo nuovo e diverso.
Siete passati di qui in