25.2.07

Zavorra4, confesso

Lo volevo dire da un po', e l'occasione della zavorra mi dà la possibilità di togliermi un peso: non mi sono mai piaciuti i cantautori italiani.
Per anni non sono mai riuscita a confessarlo pubblicamente. Non mi piace Guccini, nè De Andrè, nè De Gregori, sebbene io non metta in discussione il loro assoluto valore artistico e culturale. Non mi sono mai piaciuti, e non so neanche bene perchè. Mi sembrano parte di un mondo a me lontano dato che i miei genitori ascoltavano Tina Turner o Frank Sinatra o i Beatles (al massimo Battisti).
Però lo volevo dire a tutti quelli con i quali ho cantato sulla spiaggia nella mia adolescenza e tardo-adolescenza: quando cantavo "Generale" facevo il pesce ;)

Parole: Nuvole Barocche - F. De Andrè

Poi un'altra giornata di luce poi un altro di questi tramonti e portali colonne fontane. Tu mi hai insegnato a vivere insegnami a partir. Ma il cielo è tutto rosso di nuvole barocche sul fiume che si sciacqua sotto l'ultimo sole. E mentre soffio a soffio le spinge lo scirocco sussurra un altro invito che dice di restare. Poi carezze lusinghe abbandoni poi quegli occhi di verde dolcezza mille e una di queste promesse. Tu mi hai insegnato il sogno io voglio la realtà. E mentre soffio a soffio le spinge lo scirocco sussurra un altro invito che dice devi amare che dice devi amare.

PS: (l'ho fatto per gioco, ho cercato a caso un testo di De Andrè...sono colpita, pensavo fosse una poesia...forse su di lui mi ricredo...)

23.2.07

Nothing woman

Oggi ho cercato in tutti i modi di eliminare qualsiasi residuo di dignità, autostima, anima, cuore e anche razionalità e volontà.
Ora è tutto vuoto, tabula rasa, deserto sabbioso, neanche le spine, almeno ci fossero. Il mio carattere, la mia anima non hanno preso nessuna piega negli ultimi mesi, forse anni ormai. Nulla. Anzi, probabilmente negli ultimi mesi tutto ciò che è successo è un graduale ma inesorabile essiccamento della vitalità e delle emozioni, un appianamento di ogni guizzo della mia personalità, un piallamento totale delle asperità della mia anima.
Forse sono le ferite che hanno fatto la crosta. Forse c’è un livello massimo di sopportazione di intensità di emozioni dopo il quale solo il nulla non irrita l’anima convalescente. O forse la pelle/il cuore si ispessiscono e sentono molto meno dopo un grande shock.
Valore totale di Anna in quanto essere-umano-che-dovrebbe-avere-un-qualche-peso-nell’universo: 0.

21.2.07

I keep on fallin'

Mi sento come se fossi l'ultima rimasta a una festa finita chissà quando, e io che non me ne sono accorta perché ero ubriaca, o forse perché mi stavo facendo qualcuno nel bagno.
Tutti convivono, si sposano, persino la mia amica del cuore delle superiori, quella che mi rubava i ragazzi, quella che mangiava più uomini di me, quella di cui tutti si stufavano dopo un po' per via del caratterino.
Stasera il cuore mi pesa insopportabilmente.

Parole: Strano il mio destino - Giorgia
strano il mio destino
mi sorprende qui
qui ferma a non capire
dove voglio andare
se tutto quell'amore
io l'ho soffiato via

20.2.07

Cose che nessuno sa - Zavorra2/3

Che dire. Latito io, latita l'anima.
Zavorra 2 nomino quella volta che ero piccola (ma tipo 6 anni), e mio papà mi aveva portato a casa un porta-schotch di plastica trasparente a forma di chiocciola e io, già stronza, glielo avevo tirato dietro.
Ho provato per la prima volta quell'orrendo senso di colpa di aver trattato male qualcuno e non averci ricavato neanche niente, a parte quella sensazione di potere che dura una frazione di secondo tra la stronzaggine e la fitta all'anima della consapevolezza.

E una volta ho persino avuto un'orrenda conversazione da adolescente in cui ho lasciato credere a mio padre che pensavo che lui fosse un fallito nella vita.
Io, poi! Il fallimento personificato.
Questa è così grossa che vale da sola come Zavorra3.

1.2.07

Cose che nessuno sa - Zavorra1

Sono stata nominata. Oltre che dai miei genitori -è ora di andarsene!- da Gk.
La cosa mi intriga, anche perchè il primo istinto, abitudine ormai, è stato quello di pensare a qualcosa del passato che vorrei confessare alla PsicoDonna. Ma non so.
Il secondo istinto è stato di scrivere qualcosa di interessante su di me. Ma quello che c'era da dire mi sa che me lo sono già giocato sul blog.
Il terzo è stato quello di scrivere, confessare anzi, le cose più orrende di me. Forse questa può essere una terapia (chissà cosa ne penserebbe la PsicoDonna), un modo di liberarmi delle zavorre che mi sono tenuta stretta finora e che adesso però basta.

Un bel puraka/rechaka e parto con una cosa che ha a che fare con un evento di oggi: migliore amico che mi riferisce un commento fatto da un mio ex (non uno qualunque, 5 anni insieme circa 13 anni fa) in merito al fallimento della mia storia con TuttoEgo.
- Allora non è stata solo colpa mia il fallimento della ns storia...bel caratterino ancora adesso allora eh?
E' passato tanto tempo. Quei 5 anni insieme hanno un valore molto basso. Ma lo stesso ho sentito una coltellata al cuore.
Prima cosa che praticamente nessuno sa: quasi tutte le mie storie sono finite con un tradimento. E' uno schifo. La fine di una storia per me è sempre qualcosa di inaccettabile. Succede sempre che una parte di me si rende perfettamente conto che si è alla frutta, un'altra non vuole per nessun motivo rinunciare. E questa stessa parte allora si concede una piccola divagazione, come se da quello arrivasse l'energia per dare impulso a una situazione rinsecchita. In realtà è il solo modo per oltrepassare il punto di non-ritorno.
Perchè non potrei mai stare con qualcuno dopo averlo tradito.

PS: credo che quando arriverà alla zavorra 5 non avrò più amici, perlomeno tra chi legge qui
Siete passati di qui in