16.6.09

Anahata

Stasera la DonnaElfo mi ha fatto riflettere sul concetto di parlare col cuore (oddio, suona molto Tamaro detta così...).
Il discorso era centrato su litigate, soprusi, frustrazioni subite e inflitte di questo periodo.

In effetti quando si parla col cuore l'interlocutore viene disarmato, dalla cattiveria, dalla smania di potere, dalla volontà di infliggere dolore. Mentre ero in macchina riflettevo sul perchè questo succeda.

Forse quello che accade quando una ti persona parla senza maschere, senza urla, senza la "mente", con la propria consapevolezza, è la semplice messa in atto della più potente arma di persuasione e di armonia esistente al mondo: l'esempio.

Quando ti trovi di fronte qualcuno che è ferito, che soffre, che affronta però dolore e ferite con consapevolezza, accettazione e senza picchi emotivi, non ti può venire voglia di infierire. Forse perchè sai che prima o poi toccherà anche a te e, quando accadrà, sarà bello avere di fronte qualcuno disarmato quanto te.
Vuoi rispetto dalla persona con la quale litighi, inizia tu a rispettarla.
Vuoi accettazione, accetta tu per primo.
Funziona proprio perchè invece siamo tutti programmati per dare SOLO DOPO aver ricevuto ciò per il quale urliamo.

Per essere sinceri davvero quando si parla con il cuore, però, bisogna che si sia in contatto con sè stessi. E questo non significa sentire le stilettate di rabbia, significa dire "bene, in questo momento sono veramente arrabbiato". C'è differenza.
E non significa neanche inghiottire i sentimenti negativi nel nome dell'apparenza, tra l'altro ci si fa male alla salute!

Parlare col cuore significa, innanzitutto, non tradire sè stessi.

1 commento:

manu+sapo ha detto...

"Quando ti trovi di fronte qualcuno che è ferito, che soffre, che affronta però dolore e ferite con consapevolezza, accettazione e senza picchi emotivi, non ti può venire voglia di infierire". Sei sicurissima di questo assunto circa la natura umana? Abbracci forti

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