13.10.08

Take Action

L'euforia di oggi nasce dal fatto che mi sono assunta la responsabilità di dire a qualcuno cose molto spiacevoli, al lavoro (il che complica ulteriormente), e ne sono uscita moralmente vincitrice.
In un mondo di leccaculi, pusillanimi, gente abituata a nascondersi dietro il dito altrui (amichetto, capo-amico, raccomandati, ecc.), a fare il minimo necessario per il mal tollerato quieto vivere, mi sento di emergere.
In questo, almeno, mi sento adulta.

So prendermi le responsabilità non perchè qualcuno si aspetta che io le prenda o perchè sono pagata per farlo (anzi...) ma per mio istinto e dovere. Nel bene, e nel male ovviamente, a costo di sembrare pesantona, bacchettona, rigidona (l'-ona invecchia anche molto, no?).

E allora quando fai notare a un collaboratore che sta cazzeggiando al punto di mancare completamente di rispetto a te e agli altri e lui abbassa le arie, quando un'altra collaboratrice ti scrive in mail privata dopo la tua super-presentazione davanti al management "Sei stata bravissima. Mi guardo intorno e ti ritengo l'unica dalla quale posso imparare qualcosa, l'esempio al quale guardare", beh, quand'è così il mio 8-20 di lunedì e successivi HA un SENSO.

A volte ci spaventa l'idea di prendere in mano il flusso delle cose. Dire qualcosa di spiacevole ma doveroso a qualcuno, che sta sbagliando, che non vede la realtà, che ti manca di rispetto, dire alla persona che ami che forse c'è un problema, che non è più come prima, prendersi la responsabilità delle mille lamentele che ci ripetiamo ogni giorno su quello che non va in noi o in chi ci sta accanto, Fa Paura. Ma anche Ebrezza.

Nessun commento:

Siete passati di qui in