24.10.08

Violenza invisibile

Dopo un'altra settimana passata ad arrancare fino al desideratissimo venerdì sera, rifletto, ancora e sempre, sull'assetto psicodrammatico della mia famiglia.

MadreDiFerro lunedì ha accompagnato della gente a casa mia e l'ha vista per la prima volta con un letto, della biancheria, segni di vita. Quando mi ha visto la sua prima frase è stata:
ma si può sapere cos'hai comprato a fare un letto e un divano che tanto devi portare via tutto?

PadreMuto si ingozza di cibo con la stessa foga con cui la Madre si ingozza di sigarette.

I miei pasti, unico momento di contatto visivo e uditivo con loro, sono minuti lenti, i meno possibili, passati nel disagio riempito da un patetico TG qualsiasi. Non ho più la forza di arrabbiarmi, di lottare, di urlare, mi sono adeguata senza accorgermene, forse è anche l'età, al loro silenzioso comportamento nei miei confronti.

Poi mi capita di andare "dai suoceri" e, come sempre è successo nella mia vita, mi rendo conto che esistono mamme "normali", sento la dolcezza di cosa significhi avere una madre affettuosa, serena, che non ti deve rinfacciare ogni giorno almeno una delle seguenti cose: che esisti e quindi lei ti ha dovuto accudire, che sei arrivata tardi, che non mangi, che mangi, che lavori troppo, che fai troppe cose, che hai tot anni e non sai tirarti fuori dai guai, che sei sempre fidanzata (da adolescente), che cambi troppe fidanzati (da adulta), che lei ti stira le cose, e altro e altro ancora.
Lui mi invita a pranzo alle 12.45 e sua madre mi sorride e mi dice che non c'è problema. Questo dio santo.

Non li sopporto più. E' orribile, sono i miei genitori, a loro devo tutto, ma viverci insieme mi sta facendo lentamente scivolare nella schizofrenia. Mi sento una merda ma non posso fare altro che provare fastidio e continuare a pagare l'avvocato affinchè salvi al più presto il mio immobile e la mia integrità mentale.

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